UntitledIl 14 gennaio del 1950 il Corriere della Sera pubblicava in prima pagina la notizia dell’accorato appello dell’agente della CIA Rev. Frank B. Gigliotti a favore della libertà di religione dei protestanti italiani. Il primo a parlarne è stato G. Butindaro già nel 2012 nel volume “La Massoneria smascherata” (pag. 449) che riporta la notizia apparsa su L’Unità del 15 gennaio 1950. Il Rev. Frank Gigliotti, un massone collegato a troplo filo a Massoneria, Mafia e Servizi segreti americani (CIA) – e che sta dietro la famosa strage di Portella della Ginestra (1947) e all’assassinio di John F. Kennedy (1963) –, era stato il ghost writer degli artt. 17, 18 e 19 della Costituzione che trattano della libertà di religione e di parola. Già questo mostra di per sé quanto egli fosse potente come peraltro scrivono tanti storici inclusi gli stessi massoni (es. Gioele Magaldi). Di lui si occupò anche la Commissione d’indagine sulla loggia massonica P2 presieduta dall’On. Tina Anselmi, proprio perché era stato Gigliotti a reclutare e a formare Licio Gelli, a cui questi quindi rispondeva. 

F. Gigliotti ed H. Ness riuscirono nell’impresa

Gigliotti operò a favore delle “Assemblee di Dio” da sempre, sin dall’inizio, come vedremo negli approfondimenti che saranno pubblicati più avanti. 
L’azione di Frank Gigliotti a favore delle “Assemblee di Dio in Italia” (ADI) fu non solo efficace ma addirittura vitale come ebbe a riconoscere lo stesso primo presidente delle ADI, U.N. Gorietti, in una lettera del 10 gennaio 1949 indirizzata all’American Commitee for Religious freedom in Italy, di cui il Gigliotti faceva parte, in cui parla testualmente di

“Se oggi noi possiamo riunirci senza […] essere disturbati lo dobbiamo lo dobbiamo ai vostri sforzi e alla vostra fattiva cooperazione […] Queste nostre vittorie dovute al vostro aiuto”.

 

Ecco la lettera.

 

Henry H. Ness

Anche il fondatore delle “Assemblee di Dio in Italia” scriverà che la loro azione aveva avuto successo e la persecuzione era cessata. Addirittura un anno prima, nella rivista “The Pentecostal Evangel” di dicembre 1948, pag. 10, riporta il virgolettato delle parole testuali di Henry H. Ness che disse:

In Italia […] nelle grandi città la persecuzione è cessata completamente

 

Dai tantissimi documenti inediti pubblicati nel volume “La Massoneria Smascherata” di G. Butindaro (Roma 2012), emerge che l’agente CIA e massone Rev. Frank Gigliotti (insieme al Rev. Henry H. Ness) sta dietro la creazione delle Chiese Evangeliche ADI.

È una verità incontrovertibile che la cosiddetta “circolare Buffarini-Guidi” era decaduta con il crollo del fascismo e, malgrado dopo lo sbarco degli Alleati non venisse più applicata (vd. ad esempio la riunione dei pentecostali del 10 agosto 1947 a Roma presso il cine-teatro Planetario, quindi prima dell’entrata in vigore della Costituzione) tuttavia non era stata ancora ufficialmente abrogata, per cui in alcuni piccoli centri urbani le forze di polizia qualche volta erroneamente l’applicarono anche in era repubblicana soprattutto perché aizzati da taluni Cattolici impauriti dall’aggressivo proselitismo di questi. Da qui, i toni minacciosi del massone e agente CIA Frank Gigliotti riportati sulla prima pagina del Corriere della Sera. Egli, in qualità di membro del National Assosiation of Evangelicals (NAE) e dell’American Commitee for Religious freedom in Italy (e Gigliotti sedeva nel consiglio direttivo di entrambi gli organi), doveva necessariamente parlare per conto di tutti i protestanti; ma è evidente che la questione riguardasse specialmente tre gruppi: i pentecostali in primis, ma poi anche i testimoni di Geova e la chiesa di Cristo (Una denominazione alla ricerca del cristianesimo originale “pre-denominazione” che ha le sue radici storiche nel Movimento di Restaurazione), come si evince in modo esplicito dalla lettera che egli scrisse a G. Salvemini il 18 luglio 1946 in cui associa pentecostali e protestanti e citata sempre nel volume “La Massoneria smascherata” (pagg. 451-453). Lo ripetiamo: La circolare Buffarini-Guidi non era più applicata, e lo dice a chiare lettere lo stesso primo presidente delle ADI in questa lettera:

“Il Ministero degli Interni ha richiamato l’attenzione dei prefetti sulle nostre continue proteste, dando loro istruzioni di lasciar tranquilli i nostri fratelli”.

 

Tradotto praticamente significa molto semplicemente che il Ministero degli Interni aveva ordinato ai Prefetti di non applicare la circolare Buffarini-Guidi. Frank B. Gigliotti era riuscito nell’impresa! E questa lettera porta la data del 10 gennaio 1949.

Pertanto, a proposito dell’articolo apparso sulla prima pagina del Corriere della Sera, alcune cose inducono alla riflessione:

  • Frank Gigliotti continua ad operare a favore dei pentecostali delle Assemblee di Dio in Italia anche dopo la loro nascita.
  • Il fatto che la più importante testata giornalistica del Paese ritenne opportuno dare visibilità ai pentecostali pubblicando, addirittura in prima pagina, l’appello di Frank Gigliotti a favore di questi. Come mai il Corriere della Sera dedica la prima pagina a questo comunicato di Gigliotti?
  • L’ambasciatore italiano in USA Alberto Tarchiani –già massone e amico di Frank Gigliotti, ma anche dei massoni R. Pacciardi e C. Sforza e che una foto del 1948 lo ritrae insieme a Frank Gigliotti, il primo presidente ADI Umberto N. Gorietti e un certo numero di massoni –, era molto vicino al noto quotidiano essendone stato redattore capo fino al 1925.
  • Direttore del Corriere della Sera in quegli anni era l’ebreo massone e anticomunista Guglielmo Emanuel.
  • Proprietari del Corriere della Sera era allora la famiglia Crespi – una delle principali famiglie borghesi di Milano, la cui fortuna patrimoniale era legata all’industria tessile –, e legati anche loro alla massoneria.
  • Nel 1981, il Corriere della Sera sarà travolto da una bufera giudiziaria per le vicende legate alla loggia massonica P2 che coinvolsero alcuni membri del direttivo. P2 capeggiata da quel Licio Gelli che era stato reclutato e formato da Frank B. Gigliotti. Come si vede il cerchio si chiude.

In allegato è possibile scaricarsi l’intera pagina del Corriere della Sera di quel tempo in pdf.

Frank Bruno Gigliotti faceva parte delle loggi massoniche P1 e P2

Frank B. Gigliotti faceva parte delle loggi massoniche P1 e P2

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Corriere della Sera 14-01-50. Gigliotti.

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