Le ragioni
Da qualche anno sulla storia del movimento pentecostale italiano si sono accesi i riflettori come mai era accaduto, al punto che negli ultimi cinque anni si sono prodotti più libri di quanti se ne siano prodotti in un secolo dalla loro comparsa. Non solo, ma vi sono segnali che lasciano supporre che gli stessi pentecostali vogliano passare dalla semplice rievocazione “trionfalistica” all’indagine storica vera e propria, sebbene evitino di affrontare le questioni imbarazzanti che li riguardano.
Causa causae est causa causati è stato il volume di G. Butindaro dal titolo “La Massoneria smascherata” – pubblicato a Roma alla fine del 2012, stampato in proprio e fruibile gratuitamente su internet per scelta dell’autore per un’applicazione delle parole di Gesù: “gratuitamente avete ricevuto e gratuitamente date” (Matteo 10, 8) –, che ha creato un vero e proprio terremoto in àmbito pentecostale sia per la gran mole di documenti inediti pubblicati sia per aver “scoperto” che dietro la nascita delle “Assemblee di Dio in Italia” (ADI) – la più grande denominazione pentecostale italiana –, avvenuta nel 1947, vi siano stati personaggi legati ai servizi segreti americani, alla massoneria e alla mafia.
Un riconoscimento indiretto al libro del Butindaro giunge dallo storico australiano Mark Hutchinson – già professore di storia del cristianesimo e del pentecostalesimo all’University of Western Sydney e alla Cambridge University, in Gran Bretagna –, in un recente articolo (2017) dal titolo «La Farina del Diavolo: Transnational Migration and the Politics of Religious Liberty in Post-War Italy» apparso su «Religions, Nations, and Transnationalism in Multiple Modernities», in cui sebbene non menzioni mai il nome del Butindaro mostra di averne letto il libro e di avervi attinto (prova ne è che menziona Frank B. Gigliotti, e il primo ad averlo fatto è stato il Butindaro, citando documenti sdoganati per primo dallo stesso) e sostiene che le origini delle “Assemblee di Dio in Italia” (ADI) così come sono state raccontate dagli stessi pentecostali sono una leggenda da ascriversi alla sfera della mitologia perché i fatti si svolsero diversamente.
In verità già nel 1999 il prof. Carmine Napolitano – oggi preside della Facoltà Pentecostale d Scienze Religiose -, aveva sollevato aspre critiche all’allora presidente delle “Assemblee di Dio in Italia”, Dott. F. Toppi, dalle pagine della rivista “Fedeltà” (n°4, Aprile 1999), accusandolo di:
“vendere a destra e a manca una sua singolarissima e del tutto erronea prospettiva della storia pentecostale italiana”.
Aggiungendo inoltre che:
“il libro (si riferisce a quello di E. Stretti e F. Toppi) propone inesattezze cronologiche e giudizi errati […] Non si dimentichi (questa è storia) che le ADI hanno sempre avuto significativi e talora decisivi appoggi dalle chiese valdesi e metodiste per risolvere i problemi che hanno avuto in passato fino alla stipula dell’intesa”.
Pertanto, questa pagina nasce con l’intento di mettere ordine alle varie pubblicazioni che stanno sorgendo (spesso in àmbito pentecostale nel tentativo di difendersi dall’accusa di collusioni con le massonerie e i servizi di intelligence americani) raccogliendo quanto di meglio sia stato prodotto ed integrarlo con notizie ex novo e documenti inediti frutto del lavoro laborioso dei nostri specialisti. Questa è la differenza tra storia seria e quella agiografica. Molto spesso i fatti che ci vengono presentati dai libri sulla storia del pentecostalismo italiano sono superficiali e ripetono – più o meno pappagallescamente -, tutti la medesima filastrocca e, francamente, non valgono quei soldi che chiedono. In questo blog sarà possibile invece avere una conoscenza seria e approfondita della storia pentecostale accompagnata, talvolta, da notizie e documenti inediti mai pubblicati. E il tutto senza spendere un solo centesimo. Diffidate, quindi, da chi vi chiede denaro per vendervi, di più, una versione dei fatti edulcorata e mistificata.
Metodologia e obiettivi
Nella ricerca privilegiamo le fonti storiche dirette, e solo successivamente facciamo riferimento alle pubblicazioni che sono sorte recentemente facendo un lavoro critico e riconoscendo un diverso valore a ciascuna fonte. Non essendo vincolati ad alcuna denominazione ci avvaliamo del diritto di “paremia”, termine biblico che significa “libertà di parola” (cf. Giovanni 16, 25.29), perché, a differenza di testi scritti da pentecostali medesimi o da massoni conniventi (come nel caso del massone/storico G. Rinaldi), l’obiettivo è quello di presentare una storia del movimento pentecostale seria, imparziale e scevra da pregiudizi fideistici e/o denominazionali sulla base dei fatti effettivamente documentati.
Si è scelto di usare come metodologia espositiva quella cronologica, cucendo, come in un Diario, le testimonianze ai documenti, in modo che i fatti siano incastrati bene e immediatamente calati nel loro contesto politico e sociologico. Non mancheranno, come già detto, documenti inediti che saranno pubblicati di volta in volta contribuendo così a gettare nuova luce sulla vera verità storica del movimento pentecostale italiano. Inoltre, considerato che la questione è in continuo divenire, a motivo del fermento in atto, le pagine saranno aggiornate man mano che salteranno fuori elementi e documenti nuovi.
D’altronde, vista la quantità di notizie e documenti inediti di cui già siamo in possesso e che pubblicheremo più avanti e solo gradualmente, è possibile che la pagina diventi nel giro di qualche anno un punto di riferimento per gli appassionati di storia pentecostale, utile sia per l’allievo intento nelle sue ricerche quanto per il professore universitario che vuole documentarsi; sia per pastori, sacerdoti o comunque uomini impegnati in un ministero ecclesiastico, sia per la persona della strada che vuole avere una conoscenza veritiera del fenomeno pentecostale italiano.
Chi siamo
La pagina nasce per iniziativa di uno studioso che ha conosciuto da vicino il movimento pentecostale, ma ha finito per allargarsi e coinvolgere un gruppo di giovani ricercatori di diverse ideologie politiche e religiose ma accomunati tutti dalla passione per la storia del movimento pentecostale. Si tratta, insomma, di un lavoro di squadra che, avvalendosi anche del supporto specialistico di storici di professione, ha lo scopo di presentare una storia del pentecostalismo italiano obiettiva, imparziale e circostanziata. Dopo lunga riflessione e un amichevole confronto interno, abbiamo ritenuto opportuno rimanere anonimi. E le ragioni principali che ci hanno portato a questa decisione sono quattro.
- Legale. L’anonimato è un sacrosanto diritto sancito dal Legislatore. Può essere utile la consultazione del volume: “Diritto all’anonimato” di Giusella Finocchiaro (a cura), ed. CEDAM 2008, vol. 48°.
- Umiltà. L’umiltà è un’attitudine diffusa particolarmente in àmbito religioso e difatti non sono poche le pubblicazioni anonime in quest’ambito. Citiamo a mo’ di esempio, le Bibbie Riveduta (solo G. Luzzi si firmò), Nuova Riveduta, Riveduta R2, Traduzione del Nuovo Mondo, in cui i nomi degli studiosi che vi hanno partecipato sono ignoti. Tale anonimato, sancito dalla Legge, è in armonia con il sentimento di umiltà di cui diffusamente si parla nella Bibbia medesima. Perciò pur possedendoli noi stessi, diffidiamo da chi vanta titoli accademici che non siano accompagnati da effettivi contenuti scientifici e obiettivi. Tali titoli, in questo caso, servono solo per ammaliare (Galati 3, 1). Tra i titoli e i contenuti preferiamo di gran lunga questi ultimi. D’altro canto i dodici apostoli non vantavano particolari titoli accademici, eppure i contenuti dei loro ragionamenti erano sensati e s’imponevano su chi vantava tali titoli (Atti 4, 13) così come Gesù stesso aveva detto (Luca 10, 21). Saulo da Tarso, ad esempio, possedeva molti titoli accademici ma quando dopo la sua conversione a Cristo divenne “Paolo apostolo”, egli reputò quegli stessi titoli “spazzatura, sterco” (Filippesi 3, 8), perché ciò che contava era il contenuto degli scritti e non lo strumento che li veicolava. Anche le origini del Movimento pentecostale sono semplici e costellate da persone che non vantavano particolari titoli accademici, ma le loro azioni, le loro predicazioni e i loro scritti hanno avuto un impatto tale da stravolgere non solo la storia del cristianesimo recente ma persino quella sociale e religiosa. E a distanza di cento anni siamo qui a parlarne. E fu proprio per la loro umiltà se oggi si hanno non poche difficoltà a reperire fonti dirette perché molto spesso i pionieri pentecostali scrivevano poco per questo motivo.
- Neutralizzare strumentalizzazioni massoniche. Considerato che la storiografia recente ha messo in luce le collusioni di frange del pentecostalesimo con la massoneria e i servizi segreti americani, e considerato che uno dei princìpi di questa associazione segreta ed esoterica è che “se non puoi demolire un ragionamento devi provare a demolire il ragionatore” (Paul Valery) in modo da dirottare l’attenzione dalla serietà degli argomenti oggettivamente documentati verso polemiche “ad personam” con l’intento di creare confusione, noi vogliamo evitare che questo si verifichi. L’anonimato vanifica questa strategia massonica obbligando a scendere nel merito dei contenuti.
- Concentrarsi sui fatti documentati. Last but not least, l’anonimato permette che ci si concentri sui fatti effettivamente documentati piuttosto che sugli strumenti. I fatti rimangono mentre gli strumenti passano. La prova di ciò ce l’abbiamo nel racconto biblico di Balaam in cui Dio sceglie un’asina per fare arrivare il suo messaggio (Numeri 22, 28). Ecco un esempio in cui è importante il messaggio e non il messaggero. I fatti vanno giudicati sulla base dei documenti a prescindere da chi scrive. Chi scrive può essere un laureato in storia (da non confondere con lo “storico, avvocato) piuttosto che un pastore, un idraulico piuttosto che un avvocato. Lo stesso vale per la fede che appartiene alla sfera personale. Potrebbe essere pentecostale oppure un evangelico wesleyano o riformato; potrebbe essere cattolico piuttosto che mussulmano, buddista o, forse, persino ateo. Quello che conta sono i fatti documentati.
Auguriamo una buona lettura!
Salve. Sono un membro della Congregazione Cristiana del Brasile, erede del movimento pentecostale italiano e organizzata dal fratello Luigi Francescon. Scrivo per il sito web “Nós Cremos CCB”, e ho anche ripubblicato un suo articolo che è stato molto illuminante. Vorrei sapere come possiamo tenerci in contatto?
Grazie per averci scritto. Per comunicare in privato con noi puoi scriverci a questo indirizzo email.
storiapentecostale@proton.me